Boa Constrictor

Salve.

E’ così, con il mio caffè e il mio pane tostato e marmellata di rito, che ti saluto, lettore.
Ti avverto, non sono qui per parlare di altre persone, di cose, di avvenimenti di particolare rilevanza e nemmeno di te: sono qui per parlare di me e di quanto il mondo mi sembri scemo la mattina.

Bene. Chiarito ciò, dopo aver atteso che tutte le finestre delle persone disinteressate si chiudano, partirò con le mie prime considerazioni.

Oggi arriva un mio amico dall’Israele e resta per tre giorni da me. Dirai: “Oooh che bello! Un amico da un paese culturalmente diverso, sarà bello mostrargli com’è invece il nostro paese e come viviamo noi. Poi non lo vedrai da tanto, sarai contenta di passare il tempo con lui..”, ti prego stop. Innanzitutto gli mostrerò solo Milano, che per quanto la ami ha poco di cultura italiana da mostrare da quando ha deciso di diventare una metropoli-città del mondo-città della moda-città del mobile. Seconda cosa, per me l’ospitalità è una prigione che mi soffoca piano piano. Spiegherò il perchè elencando ed esplicando alcuni dei doveri dell’ospite.

VITTO E ALLOGGIO

A meno che non si abbia una villa come casa, per quanto sia un piacere dare ospitalità a qualcuno, trovare un posto dove farlo dormire porta sempre qualche fastidio a colui che ospita: sposta questi mobili, metti questa persona lì così quell’altra persona può stare qui, mettersi sul divano per farlo dormire nel tuo letto e svegliarsi con il torcicollo, lava le lenzuola, metti la federa, e mi raccomando chiedigli se ha dormito bene la mattina dopo.

Il cibo mette sempre un po’ ansia all’ospite: gli piacerà? Cosa non gli piacerà? Sarà allergico? Dovrei prendere anche dell’insulina? Devo ripassare le procedure di primo soccorso magari…la respirazione bocca a bocca era uguale o diversa dal bacio alla francese? La sua religione gli permette questo cibo? Di che religione è poi? Spero sia ateo a sto punto..

GUIDA TURISTICA

Ogni buon ospite che si rispetti sa di doversi improvvisare a guida turistica almeno per un giorno. I più fortunati riescono a scamparsela con la scusa del lavoro. Noi poveri studenti universitari invece non solo siamo destinati alla disoccupazione a prescindere, ma per di più veniamo insultati se non saltiamo le nostre lezioni per dedicarci ai preziosi ospiti. Eh si, perchè non vediamo l’ora di camminare in giro per la città in cui viviamo da quando siamo nati per spiegarti tutti i vari monumenti e fatti storici, sapendo che tu, ospitato, invece ne ricorderai un decimo. Figuriamoci se il tutto necessita essere tradotto, con grande sforzo da parte dei polverosi neuroni della lingua inglese, perchè l’altro è straniero. Siamo felici di avere i piedi gonfi quando avremmo potuto riscaldare una sedia per qualche ora, risparmiando anche le nostre delicate corde vocali.

FARE CONVERSAZIONE
(aka La Mia Paura Più Grande)

E’ assolutamente necessario che tu dimostri completo e assoluto interesse per la vita dell’altro. Tu vuoi sapere ogni singolo minuscolo dettaglio di ciò che lo riguarda, ogni suo racconto è una avventura incredibile, e le battute non sono mai state così divertenti.

E così io dopo anche solo due giorni mi sento come stretta in un caldo abbraccio da un Boa Constrictor, che ogni giorno stringe sempre di piú.

Forse sto esagerando, ma questa è pur sempre la Rubrica del Nervosismo Mattutino, ed è il mio spazio di lamentela, che essa sia elegante, sarcastica o semplicemente di sfogo.

Peace out,
Rufus

3 thoughts on “Boa Constrictor

  1. As Oscar Wilde “probably” said (I think some of them are made up),
    “Only the dull are brilliant at breakfast”
    Loved the blog, made me laugh, even before breakfast!

      1. Just had a look to see if there was any new entry and sad to see there is nothing! It is such a good blog! I need something refreshingly sarcastic to read in idle moments. Come back Rufusonmy!!!
        M

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